mercoledì 27 maggio 2009

RINASCEREMO

E invece, dicono i più informati, dovremo aspettare fino a mercoledì prossimo per risorgere.


Dalle nostre ceneri come l'ARABA FENICE secondo i più ottimisti.


Come risultato di esperimenti illeciti o eticamente discutibili, una sorta di moderno FRANKENSTEIN, secondo i più disfattisti.


In ogni caso il dubbio rimane. Da che parte sta la ragione? Secondo l'ETICA NICOMACHEA "In medio stat virtus - la virtù sta nel mezzo".




Analizziamo i due punti di vista.

Araba fenice: un uccello che prende vita dalla propria cenere.

Frankenstein: un essere animato, non proprio umano, creato da un uomo.

Se mettiamo insieme le due immagini, a nostro modo di vedere, ciò che ne può venire fuori è solo questo:



E a noi questa immagine non piace proprio!!

OGGI SAREBBE STATO UN BUON GIORNO PER MORIRE!


Oggi è un buon giorno per morire, proprio così recitavano i nativi americani quando sentivano il richiamo della morte. Prendevano la loro coperta di pelliccia, ricordo delle cacce giovanili al bisonte e si recavano sotto un grande albero isolato, lontani dallo sguardo della comunità. Le grandi radici della pianta, erano l'ultimo tenero abbraccio di madre terra, che li cingeva prima del trapasso. Le foglie scosse dal vento, erano il metronomo di quegli ultimi attimi di vita terrena, prima di raggiungere il mondo degli spiriti. La vita era in armonia con la natura, è tutto, compreso la morte, faceva parte di un ciclo perfetto.
Oggi è un buon giorno per morire, ma non perché si è vecchi o malati, ma perché la nostra è una non vita. Possiamo usare solo una coperta di pile, perché quella di pelliccia scatenerebbe le ire degli animalisti e degli anticaccia. Come albero ci è rimasto solo quello di Natale, in plastica made in Cina. Non possiamo illuderci di andare a morire in privato, perché oggi si muore al “grande fratello”, possibilmente in diretta. La madre terra ci rifiuta, perché lordata e vilipesa dalle discariche abusive e dai liquami industriali. Le nuvole di fumo che escono dal grande calumet delle nostre città, saranno il conto alla rovescia per sapere quanto manca per raggiungere il mondo degli inferi. La vita oggi è in antitesi con la natura, è tutto, compreso la morte, fa parte di un ciclo imperfetto.
Oggi sarebbe stato un buon giorno per morire.
Scritto da degli operatori chiusi nella loro riserva.

SHERLOCK HOLMES

Tommasa Nasa ha scritto e noi, dopo alcuni giorni di ferie, pubblichiamo:


"Mi rivolgo ancora una volta a tutti coloro che perdono il loro tempo ad indagare sull'identità di chi ha creato questo gioiello (il blog) e di chi ci scrive: ENNESIMO SPRECO DI TEMPO, DENARO ED ENERGIE!! Tempo perchè potrebbe essere utilizzato diversamente, magari riflettendo sul contenuto del blog e non sugli autori o sugli iscritti; Denaro perchè non sicuramente ma al 90% questo blog viene consultato, da chi "indaga", dagli uffici delle sedi stesse utilizzando le connessioni internet (pagate?) intestate a IAL; Energie perchè è faticoso indovinare la vera identità di chi scrive (per esempio della sottoscritta), soprattutto quando, come nel mio caso, per fortuna non è dipendente IAL. Meno faticoso invece è convincere i colleghi di conoscere l'autore di un articolo, facile...basta far finta di avere le prove. Già...non è faticoso questo allo IAL CISL Piemonte, perchè in tanti credono a qualsiasi cosa gli venga detto, specie se detto da alcuni che abusano di un potere che tra l'altro non hanno più (o forse non hanno mai avuto). Tutto ciò premesso, vi suggerisco: Invece di giocare agli indovinelli, se proprio vogliono controllare qualcosa, controllino la posta elettronica di alcuni dipendenti IAL che invece di utilizzarla per lavorare la utilizzano per affari propri, così come anche la connessione ad internet...(magari non soffermandosi solo alla sede del coordinamento dove quei poveretti sono tartassati, e non solo per questo, ma addirittura gli è stata tolta la pausa caffè, mentre in alcune sedi la pausa caffè è l'attività principale) e il telefono: è un controllo veloce, economico e non è faticoso!"

"Ps: mi piace pensare che in tanti si stiano mangiando il cervello chiedendosi chi sono...ma mi piace ancora di più sapere che ancora non lo hanno capito e che non lo sapranno mai!"

giovedì 14 maggio 2009

APPELLO

Una collega ci chiede di pubblicare e noi cortesemente lo facciamo.
"CIAO, VORREI CHIEDERE AI COLLEGHI DI SFIGA, MA ANCHE COMPAGNI DI BATTAGLIA, DI VENETO E ABRUZZO DI TENERE NOI DEL PIEMONTE AGGIORNATI SU COME VANNO LE COSE A LORO. POICHE' PRIMA DI NOI AVETE SPERIMENTATO QUESTA GRANA, E LA VIVETE TUTTORA, SAREBBE PER NOI MOLTO UTILE SE CI INFORMASTE DI VOLTA IN VOLTA SULLE NOVITA' E CI DESTE CONSIGLI, DRITTE, MALIZIE, RESOCONTI SULLE INIZIATIVE INTRAPRESE E SULLE CAUSE IN CORSO, PER AIUTARCI A DECIDERE COME MUOVERCI. CONDIVIDERE LE ESPERIENZE PUO' FARE LA DIFFERENZA. GRAZIE IN ANTICIPO A CHI VORRA' SPENDERE UN PO' DEL SUO TEMPO PER AIUTARCI A ESSERE MENO ISOLATI FORNENDOCI QUALCHE STRUMENTO IN +."

L'AFFAIRE DREYFUS

L'Affaire Dreyfus scoppia nel 1894 quando i servizi segreti francesi scoprono una lettera, indirizzata da un ufficiale dello stato maggiore all'attaché militare tedesco a Parigi, che annuncia l'invio di documenti segreti sull'armamento dell'esercito francese. Viene immediatamente sospettato di essere l'autore di queste rivelazioni il capitano Alfred Dreyfus, proveniente da una famiglia della borghesia ebrea alsaziana. L'accusa si basa soltanto su una vaga somiglianza della grafia. Nel dicembre del 1894, Dreyfus viene degradato e condannato al carcere a vita, poi deportato all'isola del Diavolo, in Guyana, al termine di un processo militare viziato, durante il quale alcuni documenti essenziali non vengono comunicati alla difesa. Nel 1897, il comandate Georges Picquart, nuovo capo dei servizi francesi, scopre il vero autore della lettera nella persona del comandante Charles Esterhazy. Subito Mathieu Dreyfus, fratello di Alfred, si batte per ottenere una revisione del processo. Giudicato in consiglio di guerra, Esterhazy viene assolto. Qualche giorno più tardi l'affare prende una svolta decisiva: Émile Zola pubblica in prima pagina sul quotidiano L'Aurore una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Félix Faure, intitolata "Io accuso!", che denuncia l'antisemitismo dell'esercito ed accusa lo stato maggiore d'avere condannato Dreyfus senza prove. Da quel momento, l'affaire diventa uno scandalo pubblico: Zola viene condannato per diffamazione a un anno di prigione e tremila franchi d'ammenda, ma l'affare assume ancora maggiore risonanza con la scoperta di un documento falso, aggiunto al dossier dal colonnello Hubert Henry per incastrare Dreyfus.
Nel giugno 1899, Dreyfus viene rinviato dalla Corte di Cassazione davanti al consiglio di guerra; riconosciuto nuovamente colpevole dal consiglio di guerra di Rennes, ma con le circostanze attenuanti, viene condannato ad una pena di dieci anni di prigione e subito graziato dal presidente Émile Loubet.

Quando verrà finalmente fuori la verità, o per meglio dire l’aurora dello ial cisl Piemonte? dobbiamo ancora agonizzare a lungo purtroppo. E chi sarà il grande accusatore? – o per meglio dire a chi verrà attribuita la colpa? - o le colpe? – ai posteri l’ardua sentenza.

“La domanda non sarà posta dissero i giudici dell’affaire Dreyfus; ….. ma comunque lo è stata e la storia ha dato il suo giudizio”.
E.Zola

martedì 12 maggio 2009

NOSTALGIA CANAGLIA...




E' proprio lontano il tempo in cui gli spettatori, davanti a una gongolante Iva Zanicchi, all'unisono, gridavano: "CENTO, CENTO, CENTO".

Ora i passivi lavoratori, senza alcun segno di vitalità non pretendono nemmeno che la ruota venga girata, ne da loro ne da altri.

Si accontentano che illustri cattedratici, con semplici operazioni aritmetiche, decidano per loro quale sia la fetta di torta (in percentuale) con cui tentare di sfamarsi.

In questo mese il numero che i luminari hanno calcolato per noi, nella smorfia napoletana corrisponde a L’Aucelluzz (L'uccello), nel senso ornitologico del termine ovviamente. Non è spiegato però se trattasi di uccello in gabbia o in libertà, vivo o morto. Sembra però chiaro che visto il vezzeggiativo utilizzato nella lingua partenopea e soprattutto la sua dimensione rispetto al 100% non è certo di grosse dimensioni.

Qualcuno si è chiesto che aspetto abbia, perchè negli ultimi anni sembrava fosse estinto. Per descriverlo ci vorrebbero parole che non è bello riportare in queste pagine quindi per non sbagliare preferiamo mostrarlo. Questo è l'aspetto che qualche fortunato collega ha avuto l'opportunita di vedere e che ha prontamente riprodotto e gentilmente concesso per la gioia di tutti noi.
Cari colleghi è con grande piacere che vi presentiamo il

martedì 5 maggio 2009

IDEONA!


La collega Tommasa Nasa ci propone una sua stravagante idea. Da non sottovalutare.....

"Che bello, da domani FORSE si lavorerà solo 14,50 ore alla settimana se ci pagano il 40% dello stipendio. Altrimenti non si lavorerà per niente dato che l'alternativa è che non ce lo paghino...E' strano però che i direttori e i "dirigenti" non si preoccupino di andare a lavorare senza essere retribuiti...o forse lo sono? Mah....mistero della Fede IAL CISL PIEMONTE."


Tommasa Nasa

lunedì 4 maggio 2009

FINIREMO COSI'?



Che disperazione, che delusione dover campar,

sempre in disdetta, sempre in bolletta!

Ma se un posticino domani cara io troverò,

di gemme d'oro ti coprirò!

Se potessi avere mille lire al mese,

senza esagerare, sarei certo di trovar

tutta la felicità!

Un modesto impiego, io non ho pretese,

voglio lavorare per poter alfin trovar

tutta la tranquillità!

Una casettina in periferia, una mogliettina

giovane e carina, tale e quale come te.

Se potessi avere mille lire al mese,

farei tante spese, comprerei fra tante cose

le più belle che vuoi tu!


Ho sognato ancora, stanotte amore l'eredità

d'uno zio lontano americano!

Ma se questo sogno non si avverasse,

come farò.... il ritornello ricanterò!


Se potessi avere . . .