mercoledì 30 settembre 2009

COMUNICATO!

Un collega ci scrive e noi doverosamente pubblichiamo:
Purtroppo o per fortuna non sono l'autore di questo blog tantomeno destinatario di onori e oneri per l'iniziativa e i contenuti e che quindi la 'perizia stilistica' volta ad avvalorare la tesi promulgata da determinati personaggi negli ambienti dirigenziali ial risulta, come altre volte, priva di fondamento. Inviterei tutti a tenere i piedi ben saldi sull'asfalto, a giocare meno con fantasie che ritagliano le persone in scenari calunniosi e a convogliare tutte le energie in azioni che possano portare serenità ed efficacia nel lavoro quotidiano soprattutto in questo delicato periodo di evoluzione e cambiamento. Chi volesse cercare miei scritti li può facilmente trovare in progetti di corsi e azioni e nella formulazione di metodologie innovative. Ringrazio chi amministra questo blog per avermi dato dello spazio spero utile per evitare che vengano alimentati ulteriori sterili equivoci e mi riservo di scrivere commenti o proporre dei 'post'.
I migliori saluti e un buon lavoro.
Mario Giglio

martedì 29 settembre 2009

SI, NO, FORSE!!

Continua questa sorta di agonia, in attesa della sospirata firma della delibera regionale che dovrebbe ridare dignità (ne ha mai avuto?) all'ente che al momento ha lasciato buona parte dei propri dipendenti in cassa integrazione. La cosa che, in tale condizione, risulta fuori luogo se non addirittura di pessimo gusto è l'avvicendarsi di notizie che il più delle volte risultano prive di fondamento.
Ma si sa la bocca serve anche per prendere fiato.

martedì 22 settembre 2009

E SIAMO A 4!!!!

Cari colleghi che ancora siete a casa come noi, forse non ve ne siete accorti ma siamo entrati nella quarta settimana di cassa integrazione. Niente male se pensate che la cassa, come sembra abbia detto l'AS, era stata chiesta per far fare le ferie ai lavoratori nel mese di Agosto. Mi sa che ci tocca rifare la richiesta per usufruire dell'anticipo di CIGS come per il mese di Agosto, sempre che nel territorio in cui lavorate sia stato fatto un accordo che lo permetta......
Il carrozzone sembra continuerà ad andare avanti, con tutto il suo carico di lerciume. Al peggio non c'è fine.

lunedì 21 settembre 2009

giovedì 17 settembre 2009

AUGURI.....MA NON SOLO!!!

Una collega ci scrive e noi come al solito diamo voce anche a Lei:

Ciao a tutti, mi rendo conto, con grande rammarico, che nulla è cambiato... Le informazioni continuano a non circolare, neanche quelle che per antonomasia dovrebbero essere a disposizione di tutti i lavoratori, mi riferisco in particolare a quelle relative agli incontri Azienda - sindacato: ce ne sono stati almeno un paio, forse uno a breve e tutto tace. Solamente l'azione cattolica di Bardonecchia ha ancora l'abitudine di stilare un verbale e soprattutto di diffonderlo? Ma... Da giovane lavoratrice mi chiedo quali possano essere le cause e mi permetto di fare qualche piccola considerazione ad alta voce. Forse alcune notizie non devono trapelare? No, impossibile niente deve essere taciuto al lavoratore, neanche al non tesserato e poi non ci saranno lavoratori di serie A e lavoratori di serie B… Forse si è perso di vista il bene comune ed è iniziato il calcio mercato? Tra l'altro...mi è giunta voce che ci siano stati dei colpacci, contentissima nel caso fosse corretta l’informazione, per i soliti fortunati. Escluderei comunque anche questa ipotesi: sono giovane, troppo giovane anche solo per vagliarla Forse la situazione è ancora così confusa da non permettere sintesi? Speriamo di no, altrimenti addio speranze di una salvezza in zona cesarini... Mi piacerebbe avere qualche risposta, anche se forse in questo periodo chiedo un po' troppo. Termino come sempre con gli auguri..affinchè quest'anno formativo possa iniziare con una certa serenità e soprattutto che Dio ci mantenga la salute...sempre così precaria da queste parti. Cinzia

martedì 15 settembre 2009

TESTIMONIANZA

Sergio ci scrive e noi come al solito pubblichiamo:
Salve,
Vi scrivo perchè mi sento in dovere di raccontare la miavicenda. Ho lavorato del 2003 al 2006 presso Ial Piemonte. Ho smesso di lavorare perchè dopo mesi di attesa ho iniziato a lamentarmi e pretendere il pagamento. Non nego che molti colleghi mi hanno sconsigliato di attuare questo atteggiamento, "verrai tagliato fuori....", "non lavorerei più con nessun agenzia....", "porta pazienza..." In fin dei conti mi ritengo molto professionale e la mia professionalità non dev'essere svenduta, quindi, dopo molte sollecitazioni telefoniche sono passato a quelle scritte .... per finire con lettera del legale.....Una volta ricevuta la lettera dell'avvocato, 5 giorni e avevo i miei soldini in banca.....Ancora più amareggiato di questo comportamento e permettere alla luce la situazione di molti colleghi ho iniziato a scrivere a diversi quotidiani locali; l'unico che mi ha dato retta è stato il corriere di Moncalieri. Se nel 2006 qualcuno mi adesso dato retta forse....invece dasolo sono stato messo a tacere....

domenica 13 settembre 2009

sabato 12 settembre 2009

In manus tuas Domine commendo spiritum meum

clikkare sul titolo del post e ...ad maiora!

venerdì 11 settembre 2009

SENZA CENSURA!!!!

Matteo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "QUESITO" e noi abbiamo deciso di tramutarlo in un post.

Cari ex-colleghi, chi vi scrive ha lavorato fino al 2007 come docente esterno in una delle Sedi dello Ial Piemonte. Sono riuscito con una letteraccia, quando i tempi iniziavano ad essere sospetti, a farmi pagare tutto l'insoluto (circa 18.000 €uro di arretrati) mandando una bella letterina alla CISL, in Regione Piemonte, Alla Provincia, ed alla Scuola in Questione (terrò la sua ubicazione nascosta dicendovi solo che è in Piemonte). Il medoto utilizzato dalla suddetta scuola per quietare glia animi dei docenti esterni era bieco e schifoso... la direttrice (ora beatamente in pensione), quando insistevi che erano mesi che non prendevi alcun compenso, ti convocava nel suo ufficio e ti diceva: "sai abbiamo problemi economici ma visto che tu sei stato il più bravo ti diamo 1000 €uro di anticipo sul saldo, non dirlo a nessuno mi raccomando che quando arrivano i soldi paghiamo per prima te e non gli altri"... sicuro del fatto il docente esternopensava "ma che cazzo me ne frega degli altri, io prendo i miei soldini... mors tua vita mea..."Con questo giochino schifoso si teneva tutti buoni.
Quando tentai di svegliare i miei colleghi, capito che il giochino che mi avevano proposto lo proponevano a tutti costantemente, l'unica cosa che ricevetti in risposta furono gemiti di paura e di codardia di persone che non volevano perdere il loro lavoro (... ma di inculare gli altri colleghi invece non avevano paura!)
Alla fine da solo presentai la letterina denunciando lo IAL che non mi pagava da 17 mesi prendendo tutto il mio stipendio mentre gli altri docenti tagliagiacche, paurosi e traditori, asserviti al potere tacevano le peggio nefandezze con la promessa, mai rispettata, di avere i soldi prima degli altri colleghi.
Qual'è la morale? Che molti docenti e consulenti hanno favorito il furto, il ladreggio, la truffa con il loro comportamento senza etica e da accattoni!
Questa schifezza è stata possibile grazie anche all'omerta mafiosa di migliaia di docenti pronti a sacrificare i colleghi più onesti e corretti! di asservirsi al potere per 1200 schifosissimi euro al mese (o poco più)
VERGOGNA PER AVER TACIUTO! VERGOGNA PER AVER SPECULATO SUI COLLEGHI, VERGOGNA PER AVER SPECULATO SUGLI ALLIEVI (vogliamo parlare di come lo IAL truffava sull'assegnazione delle classi ai ragazzini H ?) VERGOGNA PER TUTTO QUESTO
ancora oggi sono i poveri a farsi la guerra, pronti ad accoltellarsi per un misero stipendio, per le briciole e le molliche di pane
VERGOGNA AI MIGLIAIA DI DOCENTI OMERTOSI CHE NON HANNO FATTO NULLA VERGOGNA!
Mi dispiaccio per quelli che come me (TANTISSIMI) hanno lavorato allo IAL onestamente e con impegno ed oggi non vedono percepito alcun compenso per il loro giusto e faticoso lavoro.
Se i miei colleghi mi avessero dato retta probabilmente noi tutti saremmo stati pagati, invece io sono stato l'unico ad essere stato pagato per tempo prima che il carrozzone affondasse completamente.
La morale è di piantarla di svendere la propria professione per due lire, di PIANTARLA di farsi sfruttare schifosamente di PIANTARLA di dire sempre di sì e calare le braghe, di PIANTARLA di essere disonesti (soprattutto tra colleghi)!
i responsabili non sono sempre e solo al vertice ma anche alla base, la colpa è dei PAVIDI, degli EGOISTI, degli ARRIVISTI, dei CORRUTTIBILI, degli IGNORANTI, degli ARROGANTI!
Spero che da questa orribile situazione molti persone possano imparare a migliorarsi comprendendo i propri limiti ed i propri errori. la responsabilità di una tragedia (per di più annunciata) è SEMPRE di TUTTI, in misure diverse, ma di TUTTI!
Auguri alle persone oneste che possano prendere i soldi che gli spettano
Vi ringrazio per lo spazio che volete concedermi, vi prego di voler pubblicare il mio commento, o se volete, di tramutarlo in un post.
con affetto, ma anche con rabbia
Matteo C.

giovedì 3 settembre 2009

QUESITO

Ci sono molti insegnanti che hanno lavorato per IAL e che non hanno visto un soldo per più di due anni.Non solo, gli Enti di Formazione come IAL, fanno una concorrenza sleale a Scuole di Lingue ed ad altre scuole che operano nel Mercato Libero, in quanto offrono all'utente finale dei corsi a prezzi irrisori perchè sovvenzionati dalla Provincia e/o Regione ma spesso usano gli stessi insegnanti delle scuole per garantire la qualità del servizio.Sarebbe interessante sapere quanto la Regione e/o Provincia stanzia per un ora di insegnamento e quanto paghi realmente l'Ente Formatore.Poi l'Ente Formatore ha costi di amministrazione alti e quindi è costretta ad utilizzare i soldi stanziati, non per la formazione in senso stretto ma per mantenere una struttura. Si aggiunge il fatto che poi non vengano pagati i fornitori e c'è da chiedersi, dove sono andati i soldi stanziati?????La Provincia sostiene che, i soldi in questione non siano ancora stati erogati allo IAL e quindi noi, creditori, dovremmo essere tranquilli nella sicurezza che la Provincia e/o Regione avrà investito questi soldi in maniera tale, che possano pagare noi fornitori, non solo la nostra spettanza ma anche gli interessi di mora.C'è solo da chiedersi, perchè le Provincie e/o Regione non paghino subito e direttamente, prima che i soldi finiscano nel calderone di una fallimento IAL????In attesa di ulteriori suggerimenti
Vi mando i ns. poveri saluti!!!!!

DALLA PADELLA ALLA....

Ciao Mi chiamo Sandro e faccio parte dell'infinita massa di sfigati che ruotano attorno alla formazione.1 anno di co pro e poi 3 tempi determinati con CSEA,che poi mi lascia a casa senza nessun tipo di problema; poi ciliegina sulla torta, collaboraz occasionale con IAL, che non mi darà una lira.Ah per implorare il denaro che in un paese civile avrei avuto ed in tempi accettabili, dovrò fare vertenza tramite sindacato, spendendo 50 euro più il 5 % degli eventuali pagamenti.Io vorrei solo dire questo:sono deluso e amareggiato.Viviamo in un paese in cui non c'è rispetto per chi lavora! questa è la traduzione di ciò che accade.Abbiamo delle leggi di carta igienica, dei diritti micro e comunque raggirati e mai riconosciuti, siamo precari tutti!Come è possibile che in un paese che si definisce una Repubblica qualcuno stia sempre a galla e qualcun'altro si scortichi vivo e s'affanni per poi vedere rubati i suoi soldi da ditte che falliscono, guidate da dirigenti con più esperienze di fallimento alle spalle? che legge permettiamo ci regoli?Sandro

INFORMAZIONE

Ciao a tutti!Perchè invece di rimanere senza parole non utilizziamo questo blog x diffondere informazione utili a tutti...ieri (30 luglio) presso la sede IAL di Via Cernaia il comune di Torino ha raccolto le domande dei lavoratori che volevano usufruire dell'anticipo della Cassa integrazione. Pochi ne erano a conoscenza...sempre i soliti ben informati. Io ho chiamato alcuni colleghi, quelli di cui avevo il numero...x gli altri mi è spiaciuto e non lo trovo corretto.Malgrado il periodo, auguro a tutti un sereno riposo.
Cinzia

OSS

Buongiorno,mi chiamo Lucia e abito in provincia di Novara, ho trovato l'indirizzo di questo blog su "La Stampa" e ho deciso prima di visitarlo e poi di scrivervi e raccontarvi la mia storia.A gennaio l'azienda per cui lavoravo è entrata in crisi e al momento il tribunale non ha ancora deciso se concedergli il concordato preventivo o il il fallimento quindi noi quasi 600 dipendenti non prendiamo piu' lo stipendio da febbraio mentre la richiesta di cigs è fatta il 13 aprile ma non è stata ancora approvata. A marzo è entrato nella mia lo Ial di Novara che ha fatto la selezione per il corso per oss ( 353 iscritti per 30 posti), ho passato la selezione, a metà aprile doveva cominciare questo agognato corso, ho aspettato che mi chiamassero per l'inizio del corso ma questa telefonata non arrivava mai così ho incominciato a chiamare io, le signore che mi rispondevano al telefono, a volte in modo poco garbato, non mi hanno mai accennato nulla sui vostri problemi ma mi rassicuravano dicendomi che questo corso sarebbe incominciato, addirittura settimana scorsa una vostra collega ( questa volta molto gentile) mi ha garantito che il corso si svolgerà e l'inizio è pervisto tra settembre e ottobre!!! Complimenti!!!! Evviva la sincerità!!! Se non ci fossero stati gli articoli sui giornali io me ne sarei stata tranquilla ad aspettare l'inzio del corso.
Distinti saluti
Lucia

mercoledì 5 agosto 2009

ACCREDITAMENTO TEMPORANEO

La Regione concede l'accreditamento temporaneo all'ente di Formazione IAL CISL PIEMONTE

In seguito alla decisione del Tribunale di Torino di concedere la gestione straordinaria allo Ial, l’ente di formazione professionale della Cisl, la Regione, nella seduta odierna di Giunta, valutata l’esistenza di presupposti tecnici e legali, ha deciso di concedere all’ente l’accreditamento temporaneo per le sue sedi che svolgono attività di formazione, fino al termine della procedura di amministrazione straordinaria. Una decisione, questa, che potrebbe permettere allo Ial di riavviare i propri corsi di formazione già a partire dal prossimo settembre e quindi potrebbe garantire continuità lavorativa ai propri docenti e collaboratori. Si tratta però di un mandato che prevede alcune prescrizioni a cui lo Ial dovrà rigorosamente attenersi: entro il prossimo 10 settembre 2009 dovranno concludersi tutte le verifiche sulle rendicontazioni relative agli anni formativi passati. Entro novembre 2009, poi, dovrà essere presentato alla Regione un programma di riorganizzazione aziendale, dal quale emergano le condizioni necessarie per consentire alla Regione a rilasciare nuovi finanziamenti pubblici per i corsi formativi futuri, infine si richiede la presentazione di un’offerta d’acquisto, vincolante e congruamente cauzionata, dei complessi aziendali IAL CISL Piemonte entro il 10/09/2009. Qualora queste prescrizioni non vengano rispettate nei termini indicati, si provvederà alla sospensione dell’accreditamento temporaneo. Le anomalie dei conti, relativi al pagamento di tasse e obblighi contributivi all’Inps, e la mancanza di requisiti di affidabilità economico-finanziaria, avevano costretto nei mesi scorsi la Regione a presentare un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per danno erariale. Da qui la sospensione di qualunque tipo di finanziamento pubblico per la formazione e della procedura di accreditamento.
“Fatti i doverosi e rituali controlli, nell’interesse del buon funzionamento del sistema della formazione – sottolinea l’assessore all’istruzione Gianna Pentenero - e dopo aver riscontrato anomalie nei pagamenti, era nostro dovere evidenziare gli elementi a nostro giudizio illegittimi, sospendendo ogni tipo di sostegno economico allo Ial. Siamo pronti ora a concedere l’accreditamento temporaneo condizionato. Probabilmente entro novembre, è possibile che sarà già disponibile il Fondo di rotazione per il sostegno delle agenzie formative, come prevede l’emendamento approvato oggi in Consiglio Regionale. Un fondo pensato e voluto dai rappresentanti del Tavolo istituzionale di crisi per tutto il sistema della formazione professionale, istituitosi nei mesi scorsi. Spetterà quindi alle organizzazioni sindacali e alle parti istituzionali e sociali – conclude l’assessore - decidere sulle modalità con cui gli enti formativi potranno accedere a tali risorse. L’obbiettivo è infatti quello di sviluppare ed offrire strumenti economici, finanziari e strutturali volti al sostegno e miglioramento della formazione professionale piemontese”.

lunedì 27 luglio 2009

SENZA PAROLE

........oltre che senza stipendio!!!!

sabato 25 luglio 2009

CIGS


CASSA, ordinaria, straordinaria, in deroga e chi più ne ha più ne metta. A noi, sinceramente, viene in mente un solo tipo di cassa: DA MORTO.

Perchè un morto c'è già: il lavoratore dello IAL CISL PIEMONTE. Spremuto, mortificato, trasferito, deriso, tartassato in tempi di cosiddetta pace e lasciato a morire di fame nel peggiore dei periodi, quello estivo. Negli anni si sono succeduti fra di loro fior di amministratori, tutti ma proprio tutti, nominati dal sindacato proprietario (e la smettano adesso di pensare di farci credere il contrario) che sempre ha fatto finta di non vedere le nefandezze che venivano perpetrate e tante altre volte era addirittura connivente.

Ci viene voglia di fare ringraziamenti pubblici e non è escluso che in un futuro nemmeno tanto lontano siano fatti nominalmente. Così tutti i colleghi anche i più disinformati avranno delle indicazioni sulle persone che hanno messo nelle schifose condizioni in cui ci troviamo noi e le nostre famiglie.

mercoledì 22 luglio 2009

A.S.

E' STRAORDINARIA....... anche senza soldi.
Non stiamo certo parlando della nostra vita in questo periodo. E' di ieri la notizia che il Tribunale di Torino ha ufficialmente ammesso Ial CISL Piemonte all'amministrazione straordinaria, con decreto pubblicato alle ore 12:00.
A quando l'agognato stipendio di giugno?

lunedì 20 luglio 2009

PRONTO SOCCORSO

La rianimazione è la branca della medicina che si occupa del ripristino delle funzioni vitali (respiratoria, circolatoria, neurologica ecc..) compromesse temporaneamente dall'insorgenza di una malattia acuta o di un evento traumatico. In pratica si occupa della "patologia del sopravvissuto", cioè di quel paziente che è scampato alla morte e che si trova in uno stato di salute critico.
Il suo scopo non è di curare le malattie ma di mantenere principalmente l'organismo in vita mediante l'utilizzo di manovre, presidi e farmaci intesi a recuperare o supplire ad una o più funzioni d'organo deficitarie, fino al loro parziale o completo recupero.
Questo è quello che in queste febbrili ore si sta cercando di fare per il paziente IAL CISL PIEMONTE.

Inutile dire che l'impresa si presenta ardua già da tempo e in questi momenti non può che sembrare impossibile.

E nel frattempo se c'è qualcuno che sta morendo, inesorabilmente e silenziosamente, questi altri non è che il dipendente. A stecchetto da più di due mesi. Costretto a rivolgersi ai sindacati o agli avvocati per cercare di riavere ciò che gli diritto gli compete. E chi se ne frega se ogni giorno, spendendo, deve portare il suo corpo (si, solo il suo corpo, perchè la sua mente non è più lucida) su un posto di lavoro troppo spesso fonte di problemi più che di soddisfazioni. Forse, e dico forse, sarebbe meglio ascoltare il consiglio di qualche direttore e approfittare dell'istituto della mutua.

COMPITINO PER LE VACANZE

Un nostro collega impegnato nei corsi per adolescenti ci chiede di mettere on line il seguente compitino:

"Pierino va al mercato per comprare delle patate. Girando tra le bancarelle nota un'offerta che ritiene interessante: 1 kg di patate costa 1,2 euro. Pierino non conosce ancora bene l'aritmetica e quindi dovrà fidarsi del contadino. Il quesito del giorno è dunque il seguente: quanti kg di patate potrà acquistare Pierino con 1 euro?

E' ufficialmente aperto il toto risposta; al vincitore o vincitrice sarà gentilmente offerto un giorno di cassa integrazione in più di quella prevista.

La prima risposta arriva da una acculturata collega(?) di mezza età: il testo del problema recita"1 kg di patate costa 1,2 euro" quindi con 1 euro Pierino acquista 1,2 kg di patate. Che la cultura abbia fatto il suo corso? Vedremo........


sabato 18 luglio 2009

De contemptu et odio fugiendo

« Coloro i quali, da semplici cittadini, diventano principi soltanto grazie alla fortuna, lo diventano con poca fatica, ma devono poi penare per restare al potere » (N. Machiavelli «Il Principe»)

Informazioni utili ai principi fortunati:

Codice Civile:

Art. 2087 Tutela delle conduzioni di lavoro
L'imprenditore e tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.


L. 300/70 Statuto dei dirittti dei lavoratori:

Art. 8. (Divieto di indagini sulle opinioni)
E' fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell'assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore.

Art. 15. (Atti discriminatori)
E' nullo qualsiasi patto od atto diretto a:
a) subordinare l'occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale ovvero cessi di farne parte;
b) licenziare un lavoratore, discriminarlo nella assegnazione di qualifiche o mansioni, nei trasferimenti, nei provvedimenti disciplinari, o recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero.
Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano altresì ai patti o atti diretti a fini di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso.

Art. 13. (Mansioni del lavoratore)
L'articolo 2103 del codice civile è sostituito dal seguente:
"Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione. Nel caso di assegnazione a mansioni superiori il prestatore ha diritto al trattamento corrispondente all'attività svolta, e l'assegnazione stessa diviene definitiva, ove la medesima non abbia avuto luogo per sostituzione di lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto, dopo un periodo fissato dai contratti collettivi, e comunque non superiore a tre mesi. Egli non può essere trasferito da una unità produttiva ad un'altra se non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive.
Ogni patto contrario è nullo".

venerdì 17 luglio 2009

DIAMO I NUMERI!


Ci hanno fatto sapere che sono note le cifre relative alle mensilità arretrate, per le quali i dipendenti, oltre ad altri crediti vantati, chiederanno l'insinuazione nel passivo. Sembra che tra gli oltre 240 dipendenti in elenco vi siano personaggi le cui spettanze sono quanto meno definibili "OSCENE". Cercheremo in tutti i modi di venire in possesso di tale elenco e, se le voci a cui abbiamo poco sopra accennato risultassero veritiere, lo pubblicheremo.

giovedì 16 luglio 2009

DIPENDENTI E FORNITORI

alex13976@libero.it ci scrive e noi volentieri pubblichiamo:

E POI CI RACCONTANO CHE I GIOVANI NON CREDONO PIU' A NULLA... CHE NON ABBIAMO VALORI, CHE VIVIAMO IN MODO SREGOLATO, SI EVIDENZIANO LE STRAGI DEL SABATO SERA, LA DROGA L'ALCOL LE DISCOTECHE, EPPURE CI SONO CENTINAIA DI RAGAZZI CHE OGNI MATTINA PUNTUALI SI PRESENTANO AL LAVORO, CHE SOGNANO UNA CASA, UNA FAMIGLIA, DEI FIGLI, NIENTE DI COSI' ECLATANTE, QUEI PICCOLI VALORI, E QUEI GRANDI SACRIFICI CHE I NOSTRI GENITORI OPERAI DAVANTI ALLE FABBRICHE URLAVANO IN NOME DI UN SINDACATO IN NOME DI UNA BANDIERA, IN NOME DI UNA GIUSTIZIA, IN NOME DI UN DIRITTO SACROSANTO CHE OGNI ESSERE UMANO IN UNA SOCIETA' CIVILE DOVREBBE AVERE. DOVE SONO FINITE LE BANDIERE? I PICCHETTI? I COGLIONI? VOI CHE UN TEMPO URLAVATE E CI CHIAMAVATE COMPAGNI CHE DIFENDEVATE I PROLETARI E ODIAVATE LA BORGHESIA COSA CI AVETE CONSEGNATO??? CI AVETE ABBASSATO I PANTALONI, AVETE NASCOSTO LE BANDIERE, I SIMBOLI CI AVETE REGALATO IL NULLA, L' INSTABILITA' E RUBATO I SOGNI ED OGNI ASPETTATIVA........ MI VIENE ILVOMITO.... COMPAGNO... TU LAVORI E IO MAGNO...

RINGRAZIAMENTO

Grazie ad "ALLUVIONEMEDIATICA" per averci menzionato nella pagina di questo link:
http://www.vimeo.com/5582972

lunedì 13 luglio 2009

PERNACCHIE!!!!


PERNACCHIE per le tre sigle sindacali che in fretta e furia , venerdì scorso, hanno organizzato (si fa per dire) l'assemblea-presidio davanti alla prefettura. A sentire chi era presente uno spettacolo desolante. Per i sindacati partecipazione massiccia dei dipendenti, per la questura quattro gatti. Domanda più ricorrente: "Ma cosa ci facciamo qui?"

PERNACCHIE ai direttori e soprattutto alle direttrici di sede presenti. Hanno cercato di fare i dipendenti ma tutti sanno che dipendenti non sono se non sulla carta. Fanno parte di quel gruppo dirigente che negli anni ha fatto il bello e il cattivo tempo fregandosene dei propri dipendenti. E continuano ancora adesso. Ci dicono che in molti, tra i denti, abbiano pronunciato la seguente frase: "Avrebbero fatto meglio a starsene a casa". Non possiamo che essere d'accordo.

PERNACCHIE per quel direttore che dall'alto del suo ruolo costringe tutti a firmare tutto, facendo le pulci su ogni cosa, e poi redige un documento di protesta contro la proprietà (così ci sembra che la chiamino alcuni) firmando il tutto con un laconico "Alcuni dipendenti". Per la QUALITA' del suo documento sarebbe stato meglio quantificare in quanti appoggiano il suo volantino. UNO? NESSUNO? CENTOMILA? E a questo punto forse sarebbe stato meglio firmarlo "Vitangelo Moscarda". E sarebbe meglio ricordare al suddetto direttore che anche lui ha fatto e fa ancora parte di quell' ESTABLISHMENT che ha diretto e ancora dirige (e anche qui si fa per dire) la baracca. Ma si sa, i direttori hanno la memoria corta!

PERNACCHIE a coloro che pensano di avere la situazione sotto controllo e di governarla, senza accorgersi che la questione ha preso una china che non lascia intravvedere niente di buono, specie per chi vive di stipendio (non ci è chiaro se qualcuno ricorda ancora il significato di tale parola).

venerdì 10 luglio 2009

BELLO NO?

Ecco uno strumento utile per i conti di questi giorni che i nostri amministratori potrebbero regalarsi

Saranno in grado di comprarne qualcuno senza pagarlo al prezzo di un gioiello?
Saranno in grado di trovare qualcuno che gli faccia ancora credito?
Già la domanda è sempre la stessa......SARANNO IN GRADO?
Fino ad ora però
sono stati in grado di non pagare due mensilità ai propri dipendenti,
sono stati in grado di portare al fallimento una struttura che movimenta milioni di euro,
sono stati in grado di inquadrare collaboratori esterni con contratti atipici a gogo pur utilizzandoli quotidianamente come fossero dipendenti.
E chi se ne frega se si tratta di un ente di emanazione sindacale!!!!!!!!!!!!!!!!
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA
Dite che possa bastare?
Per il momento, ma solo per il momento, si.

E ADESSO SENTIAMO COSA CI RACCONTANO!


Povera patria
(da "Come un cammello in una grondaia", 1991)


Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.

martedì 7 luglio 2009

S.O.S.

Il liquido scarseggia e la papera non galleggia!!!

lunedì 22 giugno 2009

LA NAVE AFFONDA........

Insinuatevi gente....insinuatevi!!!!!

sabato 20 giugno 2009

SENZA PAROLE









ORA COME ALLORA O ...ALLORA COME ORA?

Carissimi colleghi

ecco un articolo del novembre 1996, che non è proprio l'altro ieri, ma sempre attualissimo credo.


IL CASO: UNA LOTTA “FRATRICIDA”

All'istituto di formazione professionale ad ottobre non hanno visto lo stipendio “Quel sindacato e' come i padroni”. La Cgil attacca la Cisl, che controlla l'enteE' battaglia tra Cgil e Cisl sulla trattativa con lo IAL, l'istituto di formazione professionale gestito dal sindacato di area cattolica. I 260 dipendenti in Piemonte hanno avuto un taglio del 30% sulla busta paga di agosto, del 50 su quella di settembre mentre a ottobre non hanno ricevuto lo stipendio a causa della grave crisi finanziaria dell'ente. Ma a quest'aspetto se ne sovrappone un altro piu' singolare: lo IAL e' un'emanazione diretta della Cisl che - secondo la Cgil - mantiene in questa vertenza una posizione troppo morbida. In una lettera, il responsabile regionale della formazione professionale Cgil Scuola, Mimmo D'Agostino, afferma che “le organizzazioni sindacali si sono trovate a settembre di fronte a un atto unilaterale dell'ente che ha agito senza nemmeno la preventiva comunicazione”. Di fronte a questa situazione, D'Agostino si chiede “come il sindacato Cisl, che e' il soggetto emanatore dell'ente IAL, possa condividere, o comunque tollerare, scelte e comportamenti inaccettabili per un qualsiasi sindacato. Se quanto avviene allo IAL non e' a conoscenza della Cisl, questa mia denuncia deve essere occasione per un rapido e chiarificatore intervento teso a ripristinare condizioni in cui le relazioni sindacali possano svilupparsi in modo serio e sereno”. Aggiunge: “Condizione indispensabile per la ripresa della trattativa e' il ripristino di condizioni di pari dignita' fra le parti trattanti”. D'Agostino conclude affermando che “sara' attivato l'ufficio legale della Cgil Scuola per il recupero delle mancate retribuzioni”. Ma la Cisl replica. Dice Gianfranco ZABALDANO della segreteria regionale: “Lo IAL non e' governato da un consiglio d'amministrazione della Cisl, ma ha una sua ampia autonomia. Cio' non toglie che siamo attenti e solleciti a quanto avviene nell'ente e ai suoi lavoratori. Credo che l'accordo che si profilava con lo IAL fosse un buon accordo che garantiva un buon grado di tutela. Mi rammarico profondamente della scelta Cgil di autoescludersi. Si minacciano vie legali? Se si pensa che i problemi della formazione professionale dei prossimi anni li faremo risolvere dagli avvocati, ci si sbaglia di grosso”. E ieri e' arrivata una schiarita. IAL, Cisl e Uil si sono incontrati nuovamente. L'ente ha avanzato alcune proposte che le organizzazioni sindacali hanno valutato come migliorative anche se non ancora sufficienti a sottoscrivere un accordo. In sostanza lo IAL si impegna a retribuire i dipendenti con il 75% dello stipendio dovuto a ottobre; integrera' fino all'80% della retribuzione calcolata sul contratto collettivo quanto retribuito a settembre e corrispondera' un ulteriore 10% di retribuzione sul mese di agosto. (e. bac.)

MEDITATE GENTE...MEDITATE!!!!!

mercoledì 27 maggio 2009

RINASCEREMO

E invece, dicono i più informati, dovremo aspettare fino a mercoledì prossimo per risorgere.


Dalle nostre ceneri come l'ARABA FENICE secondo i più ottimisti.


Come risultato di esperimenti illeciti o eticamente discutibili, una sorta di moderno FRANKENSTEIN, secondo i più disfattisti.


In ogni caso il dubbio rimane. Da che parte sta la ragione? Secondo l'ETICA NICOMACHEA "In medio stat virtus - la virtù sta nel mezzo".




Analizziamo i due punti di vista.

Araba fenice: un uccello che prende vita dalla propria cenere.

Frankenstein: un essere animato, non proprio umano, creato da un uomo.

Se mettiamo insieme le due immagini, a nostro modo di vedere, ciò che ne può venire fuori è solo questo:



E a noi questa immagine non piace proprio!!

OGGI SAREBBE STATO UN BUON GIORNO PER MORIRE!


Oggi è un buon giorno per morire, proprio così recitavano i nativi americani quando sentivano il richiamo della morte. Prendevano la loro coperta di pelliccia, ricordo delle cacce giovanili al bisonte e si recavano sotto un grande albero isolato, lontani dallo sguardo della comunità. Le grandi radici della pianta, erano l'ultimo tenero abbraccio di madre terra, che li cingeva prima del trapasso. Le foglie scosse dal vento, erano il metronomo di quegli ultimi attimi di vita terrena, prima di raggiungere il mondo degli spiriti. La vita era in armonia con la natura, è tutto, compreso la morte, faceva parte di un ciclo perfetto.
Oggi è un buon giorno per morire, ma non perché si è vecchi o malati, ma perché la nostra è una non vita. Possiamo usare solo una coperta di pile, perché quella di pelliccia scatenerebbe le ire degli animalisti e degli anticaccia. Come albero ci è rimasto solo quello di Natale, in plastica made in Cina. Non possiamo illuderci di andare a morire in privato, perché oggi si muore al “grande fratello”, possibilmente in diretta. La madre terra ci rifiuta, perché lordata e vilipesa dalle discariche abusive e dai liquami industriali. Le nuvole di fumo che escono dal grande calumet delle nostre città, saranno il conto alla rovescia per sapere quanto manca per raggiungere il mondo degli inferi. La vita oggi è in antitesi con la natura, è tutto, compreso la morte, fa parte di un ciclo imperfetto.
Oggi sarebbe stato un buon giorno per morire.
Scritto da degli operatori chiusi nella loro riserva.

SHERLOCK HOLMES

Tommasa Nasa ha scritto e noi, dopo alcuni giorni di ferie, pubblichiamo:


"Mi rivolgo ancora una volta a tutti coloro che perdono il loro tempo ad indagare sull'identità di chi ha creato questo gioiello (il blog) e di chi ci scrive: ENNESIMO SPRECO DI TEMPO, DENARO ED ENERGIE!! Tempo perchè potrebbe essere utilizzato diversamente, magari riflettendo sul contenuto del blog e non sugli autori o sugli iscritti; Denaro perchè non sicuramente ma al 90% questo blog viene consultato, da chi "indaga", dagli uffici delle sedi stesse utilizzando le connessioni internet (pagate?) intestate a IAL; Energie perchè è faticoso indovinare la vera identità di chi scrive (per esempio della sottoscritta), soprattutto quando, come nel mio caso, per fortuna non è dipendente IAL. Meno faticoso invece è convincere i colleghi di conoscere l'autore di un articolo, facile...basta far finta di avere le prove. Già...non è faticoso questo allo IAL CISL Piemonte, perchè in tanti credono a qualsiasi cosa gli venga detto, specie se detto da alcuni che abusano di un potere che tra l'altro non hanno più (o forse non hanno mai avuto). Tutto ciò premesso, vi suggerisco: Invece di giocare agli indovinelli, se proprio vogliono controllare qualcosa, controllino la posta elettronica di alcuni dipendenti IAL che invece di utilizzarla per lavorare la utilizzano per affari propri, così come anche la connessione ad internet...(magari non soffermandosi solo alla sede del coordinamento dove quei poveretti sono tartassati, e non solo per questo, ma addirittura gli è stata tolta la pausa caffè, mentre in alcune sedi la pausa caffè è l'attività principale) e il telefono: è un controllo veloce, economico e non è faticoso!"

"Ps: mi piace pensare che in tanti si stiano mangiando il cervello chiedendosi chi sono...ma mi piace ancora di più sapere che ancora non lo hanno capito e che non lo sapranno mai!"

giovedì 14 maggio 2009

APPELLO

Una collega ci chiede di pubblicare e noi cortesemente lo facciamo.
"CIAO, VORREI CHIEDERE AI COLLEGHI DI SFIGA, MA ANCHE COMPAGNI DI BATTAGLIA, DI VENETO E ABRUZZO DI TENERE NOI DEL PIEMONTE AGGIORNATI SU COME VANNO LE COSE A LORO. POICHE' PRIMA DI NOI AVETE SPERIMENTATO QUESTA GRANA, E LA VIVETE TUTTORA, SAREBBE PER NOI MOLTO UTILE SE CI INFORMASTE DI VOLTA IN VOLTA SULLE NOVITA' E CI DESTE CONSIGLI, DRITTE, MALIZIE, RESOCONTI SULLE INIZIATIVE INTRAPRESE E SULLE CAUSE IN CORSO, PER AIUTARCI A DECIDERE COME MUOVERCI. CONDIVIDERE LE ESPERIENZE PUO' FARE LA DIFFERENZA. GRAZIE IN ANTICIPO A CHI VORRA' SPENDERE UN PO' DEL SUO TEMPO PER AIUTARCI A ESSERE MENO ISOLATI FORNENDOCI QUALCHE STRUMENTO IN +."

L'AFFAIRE DREYFUS

L'Affaire Dreyfus scoppia nel 1894 quando i servizi segreti francesi scoprono una lettera, indirizzata da un ufficiale dello stato maggiore all'attaché militare tedesco a Parigi, che annuncia l'invio di documenti segreti sull'armamento dell'esercito francese. Viene immediatamente sospettato di essere l'autore di queste rivelazioni il capitano Alfred Dreyfus, proveniente da una famiglia della borghesia ebrea alsaziana. L'accusa si basa soltanto su una vaga somiglianza della grafia. Nel dicembre del 1894, Dreyfus viene degradato e condannato al carcere a vita, poi deportato all'isola del Diavolo, in Guyana, al termine di un processo militare viziato, durante il quale alcuni documenti essenziali non vengono comunicati alla difesa. Nel 1897, il comandate Georges Picquart, nuovo capo dei servizi francesi, scopre il vero autore della lettera nella persona del comandante Charles Esterhazy. Subito Mathieu Dreyfus, fratello di Alfred, si batte per ottenere una revisione del processo. Giudicato in consiglio di guerra, Esterhazy viene assolto. Qualche giorno più tardi l'affare prende una svolta decisiva: Émile Zola pubblica in prima pagina sul quotidiano L'Aurore una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Félix Faure, intitolata "Io accuso!", che denuncia l'antisemitismo dell'esercito ed accusa lo stato maggiore d'avere condannato Dreyfus senza prove. Da quel momento, l'affaire diventa uno scandalo pubblico: Zola viene condannato per diffamazione a un anno di prigione e tremila franchi d'ammenda, ma l'affare assume ancora maggiore risonanza con la scoperta di un documento falso, aggiunto al dossier dal colonnello Hubert Henry per incastrare Dreyfus.
Nel giugno 1899, Dreyfus viene rinviato dalla Corte di Cassazione davanti al consiglio di guerra; riconosciuto nuovamente colpevole dal consiglio di guerra di Rennes, ma con le circostanze attenuanti, viene condannato ad una pena di dieci anni di prigione e subito graziato dal presidente Émile Loubet.

Quando verrà finalmente fuori la verità, o per meglio dire l’aurora dello ial cisl Piemonte? dobbiamo ancora agonizzare a lungo purtroppo. E chi sarà il grande accusatore? – o per meglio dire a chi verrà attribuita la colpa? - o le colpe? – ai posteri l’ardua sentenza.

“La domanda non sarà posta dissero i giudici dell’affaire Dreyfus; ….. ma comunque lo è stata e la storia ha dato il suo giudizio”.
E.Zola

martedì 12 maggio 2009

NOSTALGIA CANAGLIA...




E' proprio lontano il tempo in cui gli spettatori, davanti a una gongolante Iva Zanicchi, all'unisono, gridavano: "CENTO, CENTO, CENTO".

Ora i passivi lavoratori, senza alcun segno di vitalità non pretendono nemmeno che la ruota venga girata, ne da loro ne da altri.

Si accontentano che illustri cattedratici, con semplici operazioni aritmetiche, decidano per loro quale sia la fetta di torta (in percentuale) con cui tentare di sfamarsi.

In questo mese il numero che i luminari hanno calcolato per noi, nella smorfia napoletana corrisponde a L’Aucelluzz (L'uccello), nel senso ornitologico del termine ovviamente. Non è spiegato però se trattasi di uccello in gabbia o in libertà, vivo o morto. Sembra però chiaro che visto il vezzeggiativo utilizzato nella lingua partenopea e soprattutto la sua dimensione rispetto al 100% non è certo di grosse dimensioni.

Qualcuno si è chiesto che aspetto abbia, perchè negli ultimi anni sembrava fosse estinto. Per descriverlo ci vorrebbero parole che non è bello riportare in queste pagine quindi per non sbagliare preferiamo mostrarlo. Questo è l'aspetto che qualche fortunato collega ha avuto l'opportunita di vedere e che ha prontamente riprodotto e gentilmente concesso per la gioia di tutti noi.
Cari colleghi è con grande piacere che vi presentiamo il

martedì 5 maggio 2009

IDEONA!


La collega Tommasa Nasa ci propone una sua stravagante idea. Da non sottovalutare.....

"Che bello, da domani FORSE si lavorerà solo 14,50 ore alla settimana se ci pagano il 40% dello stipendio. Altrimenti non si lavorerà per niente dato che l'alternativa è che non ce lo paghino...E' strano però che i direttori e i "dirigenti" non si preoccupino di andare a lavorare senza essere retribuiti...o forse lo sono? Mah....mistero della Fede IAL CISL PIEMONTE."


Tommasa Nasa

lunedì 4 maggio 2009

FINIREMO COSI'?



Che disperazione, che delusione dover campar,

sempre in disdetta, sempre in bolletta!

Ma se un posticino domani cara io troverò,

di gemme d'oro ti coprirò!

Se potessi avere mille lire al mese,

senza esagerare, sarei certo di trovar

tutta la felicità!

Un modesto impiego, io non ho pretese,

voglio lavorare per poter alfin trovar

tutta la tranquillità!

Una casettina in periferia, una mogliettina

giovane e carina, tale e quale come te.

Se potessi avere mille lire al mese,

farei tante spese, comprerei fra tante cose

le più belle che vuoi tu!


Ho sognato ancora, stanotte amore l'eredità

d'uno zio lontano americano!

Ma se questo sogno non si avverasse,

come farò.... il ritornello ricanterò!


Se potessi avere . . .

giovedì 30 aprile 2009

ORIENTAMENTO

Nel caso qualcuno si fosse smarrito tra le chiacchiere e le comunicazioni degli ultimi giorni:

Lineamenti di Teologia Scatologica
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· Taosimo: siamo nella merda.
· Confucianesimo: Confucio dice: "Siamo nella merda."
· Buddhismo: quando siamo nella merda, non è veramente merda.
· Induismo: siamo già stati in passato nella stessa merda.
· Protestantesimo: se sei nella merda, te lo sei meritato.
· Cattolicesimo: se sei nella merda, è per il tuo bene.
· Islamismo: se sei nella merda, uccidi i responsabili.
· Ebraismo: perché siamo nelle merda sempre e soltanto noi?
· Testimoni di Jehovah: sarai nella merda il giorno del giudizio.
· Talibani:

1) se sei nella merda, vandalizza i Buddha.

2) se sei in un mare di merda, bombarda i Buddha con l'artiglieria.
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· Rastafarianesimo: passami n'altro po' di merda, grazie.
· Scientologi: compratevi questo libro di merda.
· Mormoni: eccovi in regalo un bel libro di merda.
· Avventisti del settimo giorno: sei nella merda di sabato.
· Calvinisti: chi non lavora è nella merda.
· Culto del Sole precolombiano: la merda esiste perché ci siamo noi che pensiamo ad essa tutti i dì.
· Aborigeni australiani: il sogno della merda crea il mondo attingendo alle feci primigenie.
· Santa Inquisizione: se abbiamo deciso che qualcuno è nella merda, bisognera persuaderlo a confessare con la tortura.
· Ateismo: siamo nella merda per colpa delle religioni.
· Agnosticismo: siamo in attesa di riscontri concreti atti a verificare se siamo o no nella merda.
· Anticlericalismo: siamo nella merda, sappiamo con certezza con chi prendercela, a prescindere che si tratti di una soluzione o meno.
· Ateismo+Anticlericalismo: Dio non esiste, ma è comunque colpa sua se siamo nella merda.
· Versione Romagnola: idem con porco dio.
· Bahai: siamo nella merda perché ci sono troppe religioni.
· Raeliani: prolunghiamo scientificamente per l'eternità la permanenza perpetua nella merda.
· Ghandi: se volete risolvere un problema, praticate la lotta non violenta immmergendovi pacificamente nella merda.
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· Empedocle: aria, acqua, fuoco, terra, merda.
· Cartesio: Penso, dunque perché mi sento una merda? "Caco, ergo sum."
· Lebniz secondo Voltaire: Il migliore dei mondi possibili è una merda.
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· Destra: ora siete nella merda, non ve ne rendete conto ma se ci votate vi tireremo fuori.
· Sinistra: eravate nella merda finchénon ci avete votati e vi ci abbiamo tirato fuori: ora rivotateci.
· Centro: votateci tappandovi il naso.
· Qualunquista: anche solo il fatto di pensare di essere nella merda comporta prendere una decisione: se ci sono dentro che me ne frega?
· Democrazia Cristiana: ma la merda tiene caldo.
· Comunisti: la merda deve essere prodotta da tutti ed equamente divisa per tutti.
· Socialisti: la merda deve essere prodotta da tutti e consumata dai soliti noti.
· Berlusconi: Siamo nella merda, ma ho appena creato 10000000 di posti per operatori ecologici.

CHI DORME NON PIGLIA LO STIPENDIO, MA SOGNA I BUONI PASTO!

Il graffiante collega Trinca ci scrive e noi doverosamente pubblichiamo:
''Ma cosa deve ancora capitare perchè tutti insieme, noi che aspettiamo soldi dallo IAL CISL, iniziamo a renderci davvero conto di quello che sta succedendo? Ci hanno preso in giro raccontandoci che era tutto a posto...(per esempio che l'amministrazione straordinaria era praticamente nello loro mani).
Continuano a prenderci in giro: mandano una lettera in cui comunicano che non pagheranno lo stipendio di aprile e su cui scrivono che sono ben disposti a dare spiegazioni agli operatori di sede (peccato però che la lettera è indirizzata SOLO ai direttori e che gli operatori non possono nemmeno averne copia). Per ogni avvenimento negativo c'è un colpevole che non è nè IAL nè CISL: I buoni pasto e lo stipendio di ottobre slittano (i buoni pasto chissà a quando) e la colpa è di qualcuno che in passato ha speso in modo sbagliato e ora non c'è più liquidità. Comunicano in ritardo che non pagano gli stipendi e la colpa è delle province che potrebbero pagare da un momento all'altro ma non si sa quando di preciso (peccato però che le province emettono mandati di pagamento almeno una settimana prima che i soldi siano fisicamente nelle casse del beneficiario). Non pagano lo stipendio di aprile e la colpa è del tribunale di Asti che passa la palla al tribunale di Torino (quando si sapeva prima ancora di dichiarare lo stato di insolvenza che la pratica era di competenza della provincia di torino dove si svolge la maggior parte delle attività)!Ma la cosa più bella è che se lo IAL CISL è in crisi, la colpa sapete di chi è? Di questo BLOG!!!! E allora che si fa? Invece di trovare i soldi, in attesa di un giudice che ci dia il colpo di grazia, per pagare dipendenti collaboratori e quant'altro, si preoccupano di trovare chi ha ideato un blog che è un semplice raccoglitore di testimonianze VERE. Insomma, questa storia l'abbiamo già letta (bastava e basta leggere le vicende IAL VENETO), la stiamo vivendo ma molti ancora tacciono.
  • Forse perchè non sanno dove cercare un posto di lavoro con orari comodi per andare a prendere i figli dall'asilo?
  • O forse perchè non sanno dove trovare un posto di lavoro con uno stipendio medio alto nonostante si faccia poco?
  • O forse sanno che è difficile trovare un impiego dove si può usare la posta elettronica del lavoro per i propri fatti privati durante le ore di lavoro.

Certo.......perchè con un esperienza del genere cosa potrebbero scrivere sul curriculum?''

Trinca.

martedì 28 aprile 2009

PARTO!!!!!

Parto, nel senso ostetrico del termine, ovvero l'espulsione spontanea o l'estrazione strumentale del feto non certo la prima persona dell'indicativo presente del verbo partire.
E dopo l'attesa (attesa per cosa poi..???) la notizia infine è arrivata. A occuparsi della vicenda IAL Cisl Piemonte non sarà il tribunale di Asti bensì quello di Torino. Cercare di capire qualcosa dai commenti degli interessati - colleghi, dirigenti (li chiamiamo così solo per distinguerli da quelli che nuotano nel guano quotidianamente), sindacalisti - è come cercare di leggere il futuro nelle viscere di un animale sacrificato, specie se chi cerca di leggere è debole di stomaco. Risultato:
VOMITO!
Il carrozzone con il suo fardello di innumerevoli individui utili solo ad aggravare la già disastrata situazione allunga l'agonia avvicinandola anche tempisticamente alla fine del corrente anno formativo. L'estate si sa aiuta non poco. Ma adesso non sono certo le vacanze a preoccuparci, anzi.
Per l'immaginario collettivo il 27 del mese è sempre stato un giorno particolare ma noi operatori dello IAL Cisl Piemonte eravamo ormai devoti al 2 del mese. Ci hanno privati anche di questa sacra icona e ce ne hanno però assegnata un'altra a cui rivolgere le nostre preghiere: il 10 del mese. Ma ci sembra di capire che forse anche questo numero non avrà un nutrito seguito di fedeli. Questi poveri fedeli che in poco tempo si affezionano rimarranno, forse, senza reliquia. Misera reliquia ma pur sempre fonte di sopravvivenza.


Dopo averci tolto i nostri santini (vedi sotto) adesso ci priveranno del giorno di festa.


I WANT YOU!

Meditiamo gente, ma facciamo anche qualcosa.






giovedì 23 aprile 2009

BRAVI!!!! OTTIMA SCELTA!!!

La sostenitrice Tommasa Nasa ci scrive e noi doverosamente pubblichiamo:
Ma se lo Ial chiudesse...tutti questi poveri illusi di dipendenti che "vanno" (solo fisicamente) all'Università...per prendere (sempre fisicamente) la laurea, (laurea che non si sa a cosa servirà non solo per il tipo di laurea ma anche perché hanno una certa età, per la serie: spazio ai giovani; per di più a scrocco di un ente che dichiara di non avere soldi per pagare collaboratori che invece una laurea ce l'hanno grazie a sacrifici propri e soprattutto presa all'età giusta) continueranno ad "andare"? (ancora fisicamente).
Se la risposta fosse "si": chi glielo pagherà il parcheggio, e come camperanno senza le ore di permessi studio? (chissà se poi hanno bisogno di studiare prima di dare un esame)
Se la risposta fosse "no": perché lo Ial ha sprecato soldi, che dice di non avere, per qualcosa di inutile? (e non sarebbe la prima volta).
E se lo Ial invece ripartisse da zero: perché continuare a sprecare soldi, che potrebbero servire per altre cose, in qualcosa di inutilizzabile? (data l'età pensionabile di quasi tutti i prescelti)
Queste non sono seghe mentali, sono possibili conseguenze di una delle tante scelte, insensate o per "parentela", che caratterizzano lo IAL Piemonte e che oltre a non farlo crescere lo distruggono.

martedì 21 aprile 2009

E NEL VENETO? ECCO COME STA ANDANDO....

Un collega del Veneto ci scrive e noi con solerzia pubblichiamo:
Cari Colleghi e ... Amici di sventura dello IAL Piemonte,
ecco un'altra storia che non vorrei mai aver sentito! Altri colleghi fregati da IAL e quindi da CISL ?Per noi è andata, e sta andando proprio così. Sono un Ex RSU Cisl di Verona, che ha denunciato la situazione da anni, dello IAL che seguiva tanto bene la Qualità formale delle procedure interne, e nessuno che seguiva la sostanza! In realtà a noi dipendenti e collaboratori il lavoro piaceva. Abbiamo sempre fatto cose interessanti trovando lavoro a tantissimi giovani e meno giovani, di tutte le categorie. Eravamo quindi formatori di attività funzionali alla reale formazione, e prese una ad una anche in attivo sotto il profilo finanziario! Eravamo degli esperti di budget... Ma sempre più dalla sede centrale di Mestre-Venezia ci "mungevano" denari e finanziamenti. L'ente ora è in liquidazione coatta, tutte le attività sono passate (contese perchè funzionali e spesso prestigiose) ad altri Enti di Formazione, e solo una metà di noi ha trovato impiego sicuro... Ora però vi allego però un pò dell'ultimo materiale che stiamo elaborando per la Manifestazione di domani. Ci sentiremo comunque prossimamente. Speriamo bene per tutti voi, ma sono cose inconcepibili!
Ciao, Luigi Meneghello
ECCO I TRE DOCUMENTI CHE CI HA SPEDITO MENEGHELLO DAL VENETO:
  • Il Gazzettino
    Domenica 4 Gennaio 2009, Mestre
    Sul piede di guerra circa duemila ex collaboratori dell’istituto di formazione e i dipendenti che si sono trovati senza lavoroCrac Ial, ora la bufera investe la Cisl. Dai tribunali piovono decreti ingiuntivi e spesso viene chiamato in causa direttamente il sindacato.

    La bufera che ha fatto chiudere lo Ial, ente di formazione veneto, sta travolgendo anche la Cisl regionale. Molti dei duemila docenti a contratto e una trentina di ex dipendenti dell’ente si sono rivolti singolarmente ai tribunali di mezza regione, ottenendo decreti ingiuntivi di pagamento, e stanno anche valutando di promuovere una causa comune perché lo Ial nazionale e la Cisl coprano il buco di circa 10 milioni di euro che ha fatto chiudere lo Ial Veneto: ci sono docenti che avanzano anche 200 mila euro per i corsi tenuti negli ultimi anni, e ci sono ex dipendenti che non hanno ricevuto gli ultimi stipendi, il Tfr, la tredicesima, non hanno alcun ammortizzatore sociale e, soprattutto, non hanno trovato un altro posto di lavoro, come invece i vertici della Cisl gli avevano promesso.
    La Cisl sotto pressione per il "buco" dello IalEx dipendenti lasciati a casa dal sindacato pronti a una causa comune. E gli ex collaboratori avanzano milioni di euro.
    I decreti ingiuntivi contro lo Ial cominciano ad aumentare, provengono dai Tribunali di mezza regione, e anche da quello di Venezia. La Cisl resiste nella sua posizione "aziendale", ma sono sempre di più i buchi nella corazza difensiva; ed ora si sta profilando anche la possibilità di una causa collettiva contro il sindacato. D’altro canto è difficile pensare di poter liquidare con la sola solidarietà morale un paio di migliaia di collaboratori e una trentina di ex dipendenti dello Ial: i primi creditori con posizioni che vanno da poche migliaia di euro a cifre astronomiche di 200 mila euro per i corsi tenuti negli ultimi anni; i secondi ricollocati a tempo determinato o addirittura licenziati, senza stipendio da mesi, senza Tfr, senza tredicesima, senza liquidazione, con montagne di ferie non pagate, nessun ammortizzatore sociale e senza uno straccio di prospettiva per il futuro. Fino a qualche mese fa credevano ai vertici della Cisl che dicevano loro di non fare causa, di stare buoni perché gli avrebbero trovato un altro posto; ora si trovano con il sedere a terra; una donna, come soluzione, si è sentita fare la proposta di 3 mesi con contratto interinale in un Caf, a partire da aprile. Lo Ial Veneto è chiuso, ha un buco che si avvicina alla decina di milioni di euro in una situazione simile a quella di altre sedi regionali dell’Istituto di formazione nazionale nato nel 1995 (ma in altre regioni non si è arrivati alla liquidazione), assieme ad altri istituti analoghi quando i sindacati si accorsero che, per intercettare i circa 2 miliardi di euro l’anno di finanziamenti alla formazione che arrivano dall’Europa, dallo Stato e dalle Regioni, occorreva creare degli enti ad hoc perché non potevano gestire tutti quei soldi direttamente. Enti separati, dunque, ma strettamente legati alla casa madre, i sindacati. Nel caso dello Ial, erano Cisl (tra i quali anche alcuni componenti dell’attuale vertice) non solo l’amministratore delegato, ma l’intero consiglio di amministrazione e gli organi di controllo. Luca Picotti, laurea in pedagogia, ex presidente di una cooperativa sociale, è il liquidatore veneto, e la sua impostazione - quella di una liquidazione coatta fallimentare - comincia ad essere respinta dai Tribunali che hanno accolto una serie di richieste di decreti ingiuntivi; i Tribunali dicono che è una liquidazione volontaria e quindi lo Ial deve rispondere; ed ora hanno cominciato ad accogliere ricorsi che si rivolgono pure alla Cisl. Nebridio Massaro, l’ex amministratore delegato dello Ial contro la cui gestione il liquidatore stava valutando di fare una causa per danni, ha fatto scrivere alla Cisl una lettera dal suo avvocato: semplicemente chiede che il sindacato si faccia carico delle centinaia di richieste di soldi che gli arrivano dai docenti a contratto; era lui che firmava ed è a lui che si rivolgono. A parte il fatto che non ha un centesimo, anche lui sostiene che è il sindacato regionale, o lo Ial nazionale, a dover garantire le questioni economiche. Massaro è un sindacalista vecchio stampo, di quelli che pensano che il sindacato sia soprattutto solidarietà, non un’azienda, come invece sostiene la Cisl di oggi. La battaglia, ora che dipendenti e collaboratori hanno deciso di non seguire più i consigli del sindacato e di passare all’attacco nei Tribunali, è appena all’inizio. E la Cisl, che contava probabilmente di azzerare tutto e di riaprire un nuovo ente di formazione liberato dai debiti, dovrà penare non poco, anche perché appunto i creditori stanno cercando di unirsi per una causa comune. Elisio Trevisan
    LE TESTIMONIANZE
    «La Cisl ci aveva detto di non fare causa perché non ci avrebbe abbandonati, ora siamo senza soldi e senza futuro»
    «Siamo stati "cacciati" proprio da chi doveva tutelarci»

    Ciò che li fa arrabbiare di più, paradossalmente e dopo la questione economica, è il fatto che si sono sentiti "licenziati" proprio da un sindacato. A dire il vero non è la prima volta che capita in Italia, ma loro erano convinti al 100% che la Cisl li avrebbe tutelati. «E invece ci troviamo licenziati e senza alcuna prospettiva di un altro lavoro, come invece ci avevano assicurato i vertici della Cisl del Veneto e tutte le segreterie locali». Sono 13 gli ex dipendenti dello Ial Veneto messi peggio: da mesi non vengono pagati, sono senza lavoro, non hanno nemmeno ammortizzatori sociali perché lo Ial era un’associazione non riconosciuta, quindi non poteva fallire, e di conseguenza non aveva nemmeno fatto i versamenti per la disoccupazione non volontaria. La Cisl, che aveva promesso di ricollocare tutti gli 80 dipendenti («abbiamo fatto anche un accordo, seppure non scritto, ma ci sono decine di testimoni di quell’incontro» raccontano gli ex dipendenti Ial»), ha trovato un lavoro a tempo indeterminato ad una trentina di loro. Gli altri hanno o avranno posti a tempo determinato (per il periodo di durata del corso di formazione che lo Ial ha ceduto ad altri istituti dove sono stati collocati) e 13 di loro sono, appunto, senza futuro e, per il momento, pure senza passato. «Abbiamo famiglia, mutui per la casa, da mesi non vediamo un centesimo. Ora lo Ial nazionale e la Cisl regionale dovranno rispondere. Se quell’accordo con il quale ci hanno assicurato di non abbandonarci non vale più, allora anche noi siamo liberi di andare in Tribunale e di portare questa vertenza in tutte le sedi che riterremo più opportune». Almeno all’inizio, però, questi lavoratori hanno trovato più di qualche difficoltà a farsi difendere, perché molti degli avvocati giuslavoristi sono legati ai sindacati, e trovarne uno disposto a difenderli contro un sindacato è stata un’impresa. L’unica soluzione, per queste persone e per le centinaia di collaboratori che hanno cominciato a chiedere decreti ingiuntivi contro lo Ial e ora si stanno attrezzando a farlo anche contro la Cisl, è che la Cisl si faccia carico del problema, non solo con parole di solidarietà, ma nei fatti: «La Cisl ha già tirato fuori 3 milioni e mezzo di euro per coprire i buchi di questo Ial, ora deve andare fino in fondo. Tra l’altro non capiamo come mai non ci ha ricollocati negli altri istituti di "Forma Veneto", l’associazione degli enti di formazione. Forse perché non vuole cedere tutti i suoi corsi e vuole invece tenerseli per quando riaprirà un nuovo ente di formazione? Non vorremmo, alla fine, che il nostro lavoro e tutti i soldi che avanziamo fossero sacrificati sull’altare di una battaglia politica, perché chi ha in mano il settore della formazione gestisce potere».

  • ex Lavoratori IAL CISL Veneto
    Comunicato stampa del 11/03/09

    Quando è il sindacato il “padrone” che licenzia, per i lavoratori disoccupati è molto difficile far valere i propri diritti
    ABBANDONATI I DISOCCUPATI DELLO IAL CISL VENETO
    Sono sempre più avviliti gli ex-dipendenti dello IAL CISL Veneto: senza posto di lavoro, con il TFR a rischio, con mensilità arretrate da percepire, con il sindacato che tenta di nascondere questa imbarazzante situazione perché dovrebbe fare la lotta a se stesso.

    La sera, di fronte al consueto dibattito in televisione dove il sindacalista di turno bacchetta l’ennesimo imprenditore che ha messo in cassa-integrazione o ha licenziato i propri lavoratori, gli ex-dipendenti dello IAL CISL Veneto sobbalzano dalla sedia e faticano a controllare la ribellione provocata da quella che tanti di loro definiscono una “insopportabile ipocrisia”.
    La vicenda forse è nota a più di qualche nostro lettore. Lo IAL CISL Veneto era l’Ente di Formazione Professionale della CISL; dico perché una montagna di debiti lo ha sommerso. Oltre alle mensilità non pagate ai suoi ex-dipendenti ora disoccupati , lo IAL CISL non ha pagato le prestazioni di numerosi collaboratori e fornitori: si parla di circa 2000 persone coinvolte per un importo di almeno 6 milioni di euro; voci fanno lievitare il frutto dell’allegra gestione a oltre 10 milioni.
    Stante questa situazione, IAL CISL ha chiuso tutte le attività nello scorso mese di novembre. E’ stato nominato un Commissario liquidatore: il Dott. Luca Picotti. Ai collaboratori e fornitori è stato chiesto di comunicare l’ammontare dei propri crediti. Agli ex-dipendenti, il segretario regionale CISL ha prontamente assicurato che tutti sarebbero stati ricollocati. Le rappresentanze sindacali presenti si sono anche raccomandate di stare tranquilli, di non fare chiasso, che altrimenti si sarebbero compromesse le azioni per la ricollocazione lavorativa. Dello stesso tono anche gli interventi dei rappresentanti UIL e CIGL. Insomma, tutti concordi nell’affermare che il disastro gestionale dello IAL CISL non sarebbe stato pagato dai lavoratori. Tutti sarebbero stati ricollocati addirittura mantenendo diritti e anzianità acquisite.
    Ad oggi, la liquidazione dell’Ente non si sa se e come potrà procedere; sembra che per statuto un Ente di questo tipo sottostà a una normativa amministrativa-gestionale particolare. Tra le altre cose, questa normativa non prevede la possibilità che si possa metter in atto la procedura di liquidazione fallimentare. Questo è stato un primo brutto colpo per gli ex-dipendenti. Infatti, non è scontato che l’INPS potrà farsi carico dei TFR di un’azienda che non può essere dichiarata fallita. Questa terribile mazzata, è stata accompagnata da una ricollocazione solo parziale e in alcuni casi a condizioni molto peggiorative rispetto al rapporto lavorativo già in essere.
    Per tutti gli altri ex-dipendenti che, nonostante le promesse, non sono stati ricollocati, è iniziato un vero e proprio calvario. Si va dalla disperazione di chi ha una famiglia da far sopravvivere e da agosto 2008 non percepisce stipendio e non ha ancora ricevuto un solo euro di indennità di disoccupazione, alla situazione leggermente migliore di chi ha potuto respirare una boccata d’ossigeno con il recente arrivo della prima indennità di disoccupazione con i quali far fronte ai debiti contratti e al sopravvivere quotidiano. Accanto a questa problematica situazione economica, si è poi manifestata la vera beffa. Da mesi i lavoratori chiedono di poter parlare della propria situazione ai propri rappresentanti sindacali senza aver finora ottenuto alcunché. D’altronde, si può anche capire l’imbarazzo di chi deve difendere i lavoratori dai soprusi perpetrati dalla propria organizzazione sindacale o da uno degli altri componenti della famosa “triplice” (ndr CIGL, CISL, UIL).
    La goccia che ha fatto esasperare gli animi è stato poi l’aver appreso che la CISL Regionale Veneto ha comunicato alla stampa e a tutti gli iscritti e funzionari CISL che la situazione è stata risolta: i dipendenti hanno avuto i loro stipendi; la ricollocazione lavorativa è stata completata. Una comunicazione interna della segreteria Regionale CISL firmata Franca Porto, destinata ai responsabili dei diversi settori, è arrivata anche ad affermare che 4 ex-dipendenti della sede di Cologna Veneta hanno addirittura rifiutato la ricollocazione lavorativa loro proposta perché troppo scomoda; la CISL non si è lasciata comunque scoraggiare da tale incomprensibile atteggiamento dei lavoratori e a breve avrebbe presentato ai 4 ulteriori proposte di lavoro. “Questo non lo possiamo accettare” dicono i 4 ingrati (secondo la CISL) di Cologna: “mai ci è stato prospettato alcunché da parte della CISL Veneto, tali falsità non fanno certo onore ad un sindacato che discredita i lavoratori anziché tutelarli. Come avremmo potuto rifiutare un posto di lavoro stante l’attuale nostra grave difficoltà economica e il pressante desiderio di riacquistare quanto prima un ruolo attivo nella società, senza l’umiliazione dell’assegno di disoccupazione? Non ci sarebbe mai passato neanche lontanamente per la testa di rifiutare una mai pervenuta proposta lavorativa.”
    Ecco perché, in mancanza di risposte e di fronte a quello che gli ex-dipendenti IAL CISL Veneto definiscono “un evidente tentativo di nascondere l’ingombrante polvere sotto il tappeto”, un nutrito gruppo di loro ha deciso di intervenire ai prossimi congressi provinciali e regionali della CISL Veneto. Quello che intendono mettere in atto è un’azione di controinformazione perché, dicono ancora gli ex-dipendenti, “sicuramente molti iscritti e responsabili della CISL Veneto ignorano come si sono veramente comportati i vertici della CISL Veneto”.
    Per molto meno, ammette qualcuno dei funzionari CISL informati di come si sono svolti realmente i fatti, avremmo costretto ad un comportamento più corretto e rispettoso dei lavoratori, qualsiasi altro datore di lavoro; avremmo fatto un tale chiasso ed intrapreso tali azioni che i risultati li avremmo di sicuro portati a casa.

  • IAL CISL VENETO: BREVE CRONISTORIA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO
    IAL CISL Veneto è stato fino allo scorso mese di dicembre l’ente di formazione professionale della CISL. Nei suoi 4 C.F.P. parecchie migliaia di giovani sono stati preparati per un qualificato ingresso nel mondo del lavoro. Nelle sue sedi periferiche (almeno una per ogni provincia del veneto) migliaia di lavoratori dei più diversi settori sono stati aggiornati e riqualificati. Tutto questo è avvenuto grazie al senso di responsabilità e alla cocciutaggine di centinaia di formatori dello IAL che hanno cercato di limitare i danni di una gestione dissennata imposta dall’Amministratore Delegato (di esclusiva nomina CISL) supportato dal Comitato di Indirizzo e Controllo (composto dai segretari provinciali e dirigenti della CISL). La reazione più frequente di questi signori ogniqualvolta si cercava di far presenta come la situazione diventasse sempre più insostenibile era: “Chi ha il ruolo e l’incarico per decidere? Tu non ti preoccupare di questo, che io ho a chi rispondere. La discussione è chiusa”.
    ORA IAL CISL VENETO HA CHIUSO; UNA MONTAGNA DI DEBITI LO HA SOMMERSO
    Oltre alle mensilità non pagate ai suoi ex-dipendenti, ORA DISOCCUPATI, lo IAL CISL Veneto non ha pagato le prestazioni di numerosi collaboratori e fornitori: si parla di circa 2000 persone coinvolte per un importo di almeno 6 milioni di euro; voci fanno lievitare il frutto dell’allegra gestione a oltre 10 milioni di euro.
    IAL CISL VENETO: GLI EX-DIPENDENTI ABBANDONATI
    Nonostante le promesse fatte dal segretario regionale CISL, la ricollocazione del personale è ancora lungi dall’essere completata. E’ stato fatto credere che tutti sarebbero stati ricollocati; è stata fatta passare la linea di stare buoni e tranquilli, di non creare problemi, di accettare la clamorosa ed evidente svendita (della serie prendi 2-3 o anche 4 e paghi 1, anzi te lo regalo) delle attività formative ex-IAL funzionanti, finanziate e solo da avviare. Per dare un’idea di quanto accaduto, le attività di prima formazione, che godevano ottima salute (cioè con numerosi utenti e ben finanziate), sono state passate ad altri enti che però, anziché venire forzati a farsi carico del maggior numero possibile di lavoratori IAL, non hanno riassorbito nemmeno tutti i lavoratori IAL già in esse occupati. Il risultato è stato che poi per realizzare queste attività, gli enti cui è piovuta questa inaspettata manna sono dovuti ricorrere a lavoratori esterni assunti con contratti di lavoro temporaneo. La stessa cosa è accaduta per i corsi del settore sociale: sono stati ceduti tutti i corsi e solo una parte dei lavoratori prima occupati in questa attività e necessari per realizzare le attività stesse. Il risultato è che per realizzare questa provvidenza “made in IAL CISL Veneto” questi enti devono ricorrere a professionisti esterni, addirittura a dei tranquilli pensionati.
    Queste sono state le tanto sbandierate operazioni di ricollocazione che tanto sforzo ed impegno sono costate ai vertici regionali CISL. E anche i numeri dei ricollocati, sono di gran lunga inferiori ai risultati propagandati come “grandi successi” sugli organi di stampa.
    Probabilmente è vi è anche giunta una comunicazione interna nella quale si diceva che il problema degli ex-dipendenti era risolto: tutti occupati e in pari con gli stipendi.
    QUESTO E’ ASSOLUTAMENTE FALSO!!!!
    Molti sono ancora i lavoratori da ricollocare; se qualcuno dice che ne sono rimasti 11, è veramente preoccupante. Significa che oltre a non occuparsene seriamente, non ha neanche fatto un’indagine per sapere quante persone sono rimaste disoccupate grazie alla scellerata gestione dello IAL Veneto, messa in atto con il beneplacito dei vertici della CISL regionale. E più di qualcuno di questi disoccupati prodotti dallo IAL CISL è monoreddito e senza stipendio dallo scorso mese di Agosto. E vi invitiamo ad immaginare quanto possono essere durati i pochi Euro di disoccupazione ordinaria arrivati (e non ancora a tutti) dopo oltre 6 mesi senza aver intascato un solo euro. Credo che capirete anche l’esasperazione di chi vive questi umilianti disagi e viene a sapere di essere accusato di aver rifiutato un posto di lavoro. MAI è stato proposto alcunché ai 4 dipendenti della sede di Cologna Veneta; come avrebbero potuto rifiutare proposte mai arrivate?
    Avete un’idea di quanto abbiamo dovuto lottare per ottenere un’assemblea sindacale nella quale far presente questa realtà che si sta tentando di nascondere? Solo dopo che abbiamo minacciato di manifestare in occasione dei congressi provinciali e regionali hanno concesso di ascoltarci.
    Lo sapete che oltre ad avere ancora un cospicuo credito nei confronti dello IAL CISL Veneto, anche il nostro TFR è a rischio? Qualcuno vi ha detto che la procedura di fallimento dilettantescamente avviata sembra che non possa essere portata avanti perché la normativa vigente prevede che un ente con lo statuto dello IAL non possa essere dichiarato fallito? E sapete che la conseguenza di questo è che non è scontato che l’INPS possa farsi carico dei TFR di “un’azienda” che non può essere dichiarata fallita?
    CHIEDIAMO L’AIUTO DI QUANTI CREDONO NEL RUOLO VERO DEL SINDACATO
    E’ con grande amarezza che abbiamo constatato sulla nostra pelle quanto svantaggioso sia stato per noi l’essere dipendenti di un ente di emanazione sindacale. Qualcuno di voi, correttamente informato di come si sono realmente svolti i fatti ci ha chiaramente detto che un simile comportamento non sarebbe stato tollerato da nessun sindacato se a compierlo fosse stato un datore di lavoro classico.
    E’ con questa amarezza e contando sulle forze sane, responsabili, più attente agli interessi dei lavoratori che non alla beghe interne di potere, che stiamo tentando questa azione di contro-informazione. Non è giusto che noi ex-lavoratori dello IAL CISL Veneto diventiamo l’ingombrante polvere da nascondere sotto il tappeto.
    Chiediamo la solidarietà di quanti credono che il sindacato non possa tollerare imbarazzanti scheletri in ben nascosti armadi.
    Chiediamo l’appoggio di quanti credono che la correttezza del proprio comportamento sia il migliore dei moniti da rivolgere al mondo imprenditoriale nei confronti del quale dovranno essere ancora numerose ed importanti la battaglie da vincere.
    Chiediamo il sostegno di quanti pretendono che il sindacato possa e debba ancora girare a testa alta.

SENTI CHI PARLA!!!!

Nel sito della CISL compare la dichiarazione del Segretario Generale Bonanni sull’accordo FIAT CHRYSLER, ci piacerebbe tanto che gli stessi principi venissero applicati anche negli enti di emanazione Cisl come IAL CISL PIEMONTE in quanto siamo convinti sostenitori del dibattito in questione. Vorremmo con passione e convinzione sperimentare cose nuove partendo da casa nostra per essere fulgidi esempi nell’applicazione pratica di queste idee, per dare continuità visibile a questi enunciati per ora purtroppo solo in termini di principio generale. Ma forse i sindacati e le imprese americane possono comportarsi in quel modo perchè agiscono in termini di merito e non di clientele parentali. E soprattutto chi sbaglia paga e va a casa o da qualche altra parte.
FIAT CHRYSLER
"Un esempio da seguire anche in Italia"
Secondo il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, l'ingresso dei sindacati nei Cda della Fiat-Chrysler, annunciato in questi giorni, "deve essere la soluzione" anche per situazioni simili in Italia. "Queste operazioni -spiega Bonanni- o si fanno adesso o non si fanno più poichè è quando si e' in difficolta' che si mette in campo una nuova politica economica". "E' venuto il momento", ha aggiunto Bonanni, "di aprire questa discussione in Italia e chiedo al Governo che ogni soldo dato alle banche e alle grandi aziende debba essere condizionato all'ingresso di lavoratori, enti locali e piccoli imprenditori nel controllo e nell'indirizzo di istituti di credito e aziende". "Voglio capire", ha detto Bonanni, "cosa dicono gli altri sindacati su questo, soprattutto, voglio capire se e dove sono i riformisti italiani".

PER LA SERIE: PREDICHIAMO BENE MA......

Sul nostro prossimo congresso.
La nostra storia viene da lontano.
E’ il 1950 quando viene scritto l’atto costitutivo della CISL, un sindacato fondato sull’associazionismo che nasce e vive per il fatto che ci sono lavoratori che si associano per costituirlo e per farlo crescere.
Un sindacato che si fonda su un’idea di rappresentanza non orientata ad osservare in modo acritico la realtà sociale bensì all’interpretazione dei bisogni, degli interessi ed al superamento o l’emancipazione dagli stessi. E’ un’offerta di rappresentanza con qualcosa in più (socialità, mutualità, solidarietà, ecc.) che viene offerta assieme a quella degli interessi.
Una rappresentanza come processo di costruzione di valori e identità, in un mondo di relazioni dove il benessere del singolo dipende dal benessere generale, dove il progetto personale è progetto collettivo, dove il mio senso sta dentro un senso più ampio, dove sentirsi parte e prendere parte diviene cultura associativa ed organizzativa.
La nostra matrice culturale, quella del personalismo comunitario, pone la persona al centro dell’attenzione e quindi al centro delle politiche sociali e contrattuali. E non solo la persona fine a se stessa ma la persona inserita in una comunità che si qualifica in una dinamica continua e reciproca, di scambio e mediazione.
Perciò quando affermiamo l’esigenza di una educazione alla persona ed alla sua responsabilità intendiamo sostenere l’dea di una formazione non solo per resistere al mondo, ma anche per contribuire al mondo, sapendo accogliere le tante culture ed i loro valori dentro una visione plurale ed inclusiva, e riconoscendo tutte le risorse di una società complessa e pluralista che va oltre l’età delle ideologie e del conflitto sociale come elemento di identità sociale.
Forte dell’idea della responsabilità personale e collettiva la CISL propone una esperienza associativa libera, democratica ed autonoma assumendo anche la responsabilità della rappresentanza e della contrattazione. Ciò significa, più che mai oggi, che ogni volta che si promuovono azioni di tutela dei singoli lavoratori, lo si fa in modo che tali interessi non entrino in
contrasto con gli interessi collettivi e con gli interessi più generali del paese.
E lo si fa in una visione d’insieme, non di parte, attenti alle proposte, desiderosi e capaci di riconoscere a tutti la possibilità di partecipazione ed iniziativa.
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Con questo incipit la Costituzione proclama che la Repubblica è “fondata sul lavoro”; e non è “una
Repubblica democratica di lavoratori”, poiché verrebbero esclusi dalla piena cittadinanza quei molti che, per ragioni anagrafiche, soggettive ed oggettive, non sono inseribili nelle “forze di lavoro.
In positivo i costituenti hanno perciò voluto affermare che essa si fonda sul lavoro, che è anche un diritto per ogni persona di esercitare la propria capacità di contribuire al bene comune e di parteciparvi.
Lo statuto della CISL afferma lo stesso principio sancito con la Carta Costituente, sul dovere di tutti di contribuire e partecipare al lavoro e sulla affermazione della personalità umana nelle formazioni sociali.
Negli anni passati la cultura sindacale aveva alcune preoccupazioni costanti: la presenza di una forte cultura “di classe” e “dei diritti”, quella nei confronti dei particolarismi, della rivendicazione, e quella che si traduceva nel timore del distacco dalla propria base causato da possibili incomprensioni per l’assunzione di responsabilità di tipo gestionale. Sono tratti che ritroviamo nelle resistenze nei confronti delle proposte di decentramento della contrattazione e nella diffidenza nei confronti dei ruoli gestionali assunti dalle istituzioni della “bilateralità”, in particolar modo verso i temi del mercato del lavoro.
Entrambe queste culture, o la trasformazione della prima nella seconda con la scomparsa dei meccanismo di identità sociale fornito dalla “classe”, non favoriscono certo l’utilizzo innovativo e flessibile dei processi di contrattazione.
La cultura dei diritti scoraggia le pratiche contrattuali, come tali e da sempre mediatorie e flessibili.
Non solo, queste culture sembrano condurre verso una vera e propria ritrosia negoziale, una sorta di “sindrome della firma”, con tratti del tutto atipici nel panorama dei grandi sindacati europei.
La cultura sindacale Cisl vuole essere invece quella del “pluralismo e della contrattazione”, nella quale la contrattazione collettiva non è considerata solo come lo strumento principe dell’azione sindacale, ma anche come forma di integrazione e di partecipazione del lavoro nella società più ampia e nei suoi processi di sviluppo.
In questo senso gli attori collettivi, cioè gli agenti che nella vita sociale e politica agiscono in rappresentanza di interessi collettivi, costituiscono un elemento irrinunciabile delle relazioni industriali; tanto più oggi, di fronte ai cambiamenti epocali delle culture e delle economie, per cui
assistiamo a una nuova polarità, che trova da un lato l’individuo e dall’altro la globalizzazione, quasi in un rapporto Io-Mondo rispetto il quale recuperare la dimensione associativa come visione integrata, coordinata, relazionale, non frammentata.
È questo il prossimo ruolo per il nostro sindacato. Tenere insieme le parti, ricercare il dialogo e il
compromesso, mediare tra loro e con loro rispetto alle nuove incognite ed opportunità.
Per questo penso che dovremo vivere una stagione di grande attenzione ai temi della ragione, visto che essa, da che mondo e mondo, esercita il dubbio, soppesa i pro e i contro, induce ad una maggiore relatività del proprio punto di vista di fronte alla complessità di tali incognite.
La materia bioetica o i temi della sicurezza, il principio all’autodeterminazione o alla giustizia sociale, devono attraversare la libera scelta della ragione di tutti, senza richiami etici o giudizi morali. Solo così il rispetto alla persona e alle sue scelte è forte e consapevole, divenendo terreno di rappresentanza per chi, come la CISL, intende affermare la centralità della laicità e della democrazia.
“L’uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà” ( Gaudium et spes 17, Vaticano II). Il modo con cui viene organizzata la scuola, con cui vengono organizzate le realtà lavorative, con cui si organizzano le associazioni od altro, deve sempre seguire questo principio, nel rispetto delle
persone e delle loro culture.
Se è vero che valori e conoscenza scientifica non necessariamente devono opporsi fra loro, come Pascal aveva coraggiosamente sostenuto, allora dovremo avere il coraggio di ricercare delle regole che possano individuare, in questa società globalizzata, il modo giusto e più rispettoso per
entrare in contatto con le altre istanze sociali e le altre culture.
E’ solo con le regole che l’identità si trasforma in destino scelto e libero, ed è con la ragione che la
libertà può essere intesa in senso forte e responsabile.
La CISL ci invita ad esercitare la ragione e la responsabilità per fare della nostra rappresentanza
uno spazio di giustizia e di solidarietà. Sono convinta che questo sia il nostro secolo. A maggior ragione di fronte a una crisi che è di assestamento mondiale. Che ha visto la Politica impotente e rinunciataria negli anni in cui il cambiamento è iniziato. Una parte del mondo a noi noto è già cambiato e avrà ripercussioni sulla nostra vita quotidiana. La crisi passerà ma nulla più tornerà come prima.
Per questo ci vuole la Cisl di cui ho parlato per far si che il cambiamento in atto non sia contro le persone, contro le comunità in cui si vive, contro di noi.
Fare della nostra rappresentanza uno spazio di giustizia e solidarietà significa prima di tutto individuare le priorità, fare proposte. Significa non limitarsi a protestare ma indicarla la strada.
Proporre un idea di sviluppo sostenibile per la terra e per le persone. Fondato su democrazia e lavoro.
Franca Porto, segretaria generale Usr Cisl Veneto