giovedì 14 maggio 2009

L'AFFAIRE DREYFUS

L'Affaire Dreyfus scoppia nel 1894 quando i servizi segreti francesi scoprono una lettera, indirizzata da un ufficiale dello stato maggiore all'attaché militare tedesco a Parigi, che annuncia l'invio di documenti segreti sull'armamento dell'esercito francese. Viene immediatamente sospettato di essere l'autore di queste rivelazioni il capitano Alfred Dreyfus, proveniente da una famiglia della borghesia ebrea alsaziana. L'accusa si basa soltanto su una vaga somiglianza della grafia. Nel dicembre del 1894, Dreyfus viene degradato e condannato al carcere a vita, poi deportato all'isola del Diavolo, in Guyana, al termine di un processo militare viziato, durante il quale alcuni documenti essenziali non vengono comunicati alla difesa. Nel 1897, il comandate Georges Picquart, nuovo capo dei servizi francesi, scopre il vero autore della lettera nella persona del comandante Charles Esterhazy. Subito Mathieu Dreyfus, fratello di Alfred, si batte per ottenere una revisione del processo. Giudicato in consiglio di guerra, Esterhazy viene assolto. Qualche giorno più tardi l'affare prende una svolta decisiva: Émile Zola pubblica in prima pagina sul quotidiano L'Aurore una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Félix Faure, intitolata "Io accuso!", che denuncia l'antisemitismo dell'esercito ed accusa lo stato maggiore d'avere condannato Dreyfus senza prove. Da quel momento, l'affaire diventa uno scandalo pubblico: Zola viene condannato per diffamazione a un anno di prigione e tremila franchi d'ammenda, ma l'affare assume ancora maggiore risonanza con la scoperta di un documento falso, aggiunto al dossier dal colonnello Hubert Henry per incastrare Dreyfus.
Nel giugno 1899, Dreyfus viene rinviato dalla Corte di Cassazione davanti al consiglio di guerra; riconosciuto nuovamente colpevole dal consiglio di guerra di Rennes, ma con le circostanze attenuanti, viene condannato ad una pena di dieci anni di prigione e subito graziato dal presidente Émile Loubet.

Quando verrà finalmente fuori la verità, o per meglio dire l’aurora dello ial cisl Piemonte? dobbiamo ancora agonizzare a lungo purtroppo. E chi sarà il grande accusatore? – o per meglio dire a chi verrà attribuita la colpa? - o le colpe? – ai posteri l’ardua sentenza.

“La domanda non sarà posta dissero i giudici dell’affaire Dreyfus; ….. ma comunque lo è stata e la storia ha dato il suo giudizio”.
E.Zola

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